Si fermano gli sconti per le caldaie a metano e il bonus giardini, con numerosi tagli previsti per le seconde case, i cappotti termici, le pompe di calore e la messa in sicurezza antisismica. Dopo mesi di lavoro e preparazione, sono arrivate le decisioni definitive riguardo le agevolazioni fiscali per la casa. La legge di Bilancio 2025 (legge 207/2024) segna un cambiamento significativo nel settore degli sconti per le ristrutturazioni, dopo l’introduzione del superbonus. Mentre le riforme del 2020 avevano ampliato notevolmente le opportunità di investimento pubblico nell’edilizia privata, quelle del 2025 si muovono in direzione opposta, cercando di frenare una tendenza che, secondo il Governo, era diventata preoccupante.
Chi desidera ristrutturare la propria abitazione quest’anno avrà a disposizione meno risorse. Il panorama delle agevolazioni per la casa si presenta con numeri più contenuti: sconti più bassi e molte esclusioni. In sostanza, ci troviamo di fronte a un bonus unico che, nelle sue varie forme, avrà sempre due aliquote: il 50% per le prime case e il 36% per le altre abitazioni. Tutti i bonus prorogati dalla manovra sono stati adattati a questi livelli di agevolazione.
In alcuni casi, il cambiamento sarà minimo. Ad esempio, chi ristruttura una prima casa con interventi di manutenzione straordinaria, come il rifacimento del bagno o l’adeguamento dell’impianto elettrico, non noterà differenze: continuerà a beneficiare del 50% di detrazione. Tuttavia, per le seconde case, l’aliquota scende al 36%, escludendo anche le abitazioni in affitto dai bonus più consistenti. Ci saranno molte incertezze riguardo alla definizione di seconda casa, che potrebbe generare situazioni paradossali, come nel caso di chi acquista un immobile e deve sostenere spese di ristrutturazione prima di trasferirvi la residenza.
In altre situazioni, il cambiamento sarà più significativo: il sismabonus passerà dall’85% al 50-36% per tutte le tipologie di lavori. Anche altri prodotti che nel 2024 godevano del 65% subiranno una riduzione, scendendo al 50 o al 36%. Questo riguarda le pompe di calore e i sistemi ibridi, composti da una pompa di calore e una caldaia a condensazione. Per le caldaie a metano, in conformità con le direttive europee, non ci saranno più sconti, tranne che per le configurazioni ibride. Inoltre, il bonus verde, dedicato alla sistemazione di giardini e piante, verrà eliminato.
Da quest’anno, diremo addio al superbonus, che sarà disponibile solo per i cantieri avviati entro il 15 ottobre 2024, con un’agevolazione ridotta al 65%. Oltre il 50%, rimarrà solo il bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, che resta al 75%, ma sarà più difficile da richiedere. Non potrà essere utilizzato per rifare bagni o cambiare infissi, ma solo per ascensori, montacarichi e altre soluzioni che favoriscono la mobilità delle persone con disabilità grave.
Inoltre, si presenta un ulteriore difficoltà che si va ad intersecare tra la riduzione delle detrazioni per i redditi superiori ai 75mila euro, che richiederà di considerare i massimali in base ai coefficienti per i figli a carico per le spese sostenute a partire dal 2025. Questo rappresenta un’ulteriore restrizione nella possibilità di recuperare le spese sostenute per ristrutturare o migliorare l’efficienza della propria abitazione.